Le api





La vita in una numerosa famiglia

favi con api L'interesse dimostrato per le api da una amplissima letteratura riguarda sia l'aspetto scientifico, cioè la morfologia, l'anatomia, la fisiologia e l'etologia, sia il suo aspetto sociale, infatti un'ape non riesce a sopravvivere da sola, deve necessariamente formare una famiglia o colonia, e vivere la sua vita nei favi, costituiti da tante celle.
La famiglia delle api è numerosa, una colonia persistente si compone di una sola ape regina, alcuni fuchi (cioè esemplari maschi), che sono i riproduttori e molte api operaie, dette pecchie, cioè femmine con gli organi genitali involuti, che svolgono molti compiti importanti. Esse lavorano instancabilmente per le necessità di tutti per assicurare il buon andamento della famiglia, ed hanno una vita intensa ma breve, vivono circa quattro settimane in estate, mentre quelle che nascono in autunno raggiungono i tre mesi di vita.
L'operaia è l'entità individuale della società, che provvede alla raccolta del cibo, rappresentato da sostanze zuccherine (attraverso l'apparato boccale di tipo lambente succhiatore) e dal polline, raccolto dalle zampe posteriori e avviato nella "cestella" in glomeruli, umettato con nettare e miele prima di essere trasportato nelle celle dei favi per l'immagazzinamento.
Nelle celle, oltre ad essere immagazzinato il miele e il polline, vengono allevate anche le larve appena uscite dall'uovo.


Uno studio da Nobel

ape e polline Ogni operaia, nel corso della propria esistenza di circa trenta o quaranta giorni, svolge varie mansioni che sono necessarie alla società, ma tutto questo avviene per gradi.
Nella prima decade della sua breve vita lavora solo nell'alveare, per iniziare poi i primi voli di orientamento nella seconda decade, pur continuando ad operare anche nell'alveare. Poi dalla terza decade in poi svolge attività di bottinatrice, raccogliendo nettare, melata e polline e, se occorre, anche acqua entro un raggio di tre chilometri dall'alveare.
Le indicazioni delle nuove sorgenti di alimentazione vengono segnalate nel buio dell'alveare mediante messaggi sorprendentemente precisi, che sono stati decifrati, nell'arco di un cinquantennio di ricerche, dal professor Karl von Frisch, premio Nobel nel 1974 per la Fisiologia e la Medicina.

I fuchi hanno una vita ancora più breve delle api operaie, compaiono solo a primavera e alla fine dell'estate vengono scacciati dall'alveare. Hanno la sola funzione di riproduttori, fecondando nel volo nuziale la regina, che depone le uova nel periodo di tempo da fine febbraio a fine settembre.

L'ape regina vive in media tre o quattro anni, si accoppia con i fuchi e depone un grandissimo numero di uova (da 1500 a 2000 al giorno). Dalle uova usciranno api regine, fuchi e api operaie e sarà suo compito far nascere altre api in modo che la vita della famiglia possa continuare e successivamente dar vita a nuove famiglie.




Il miele agli opposti

Sembra incredibile, ma le api sono presenti anche in luoghi remoti, come ad esempio alle Isole Lofoten, nel Nord della Norvegia, situate a 100 chilometri oltre il Circolo Polare Artico. In queste zone, durante il periodo estivo, il sole non tramonta quasi mai, e le api lavorano incessantemente e producendo dell'ottimo miele.
All'opposto troviamo che il miele è usato anche in Marocco per addolcire il the, ma è considerato una prelibatezza che solo pochi possono permettersi, costa infatti circa 50 dollari al chilo.



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