Non coprire le piante con questo tessuto in questo periodo: potresti soffocarle

Il corretto utilizzo del tessuto non tessuto nelle pratiche di giardinaggio è fondamentale, soprattutto in determinati periodi dell’anno. Se usato in modo sbagliato, questo materiale protettivo può creare seri problemi alle piante: coprire la vegetazione quando non c’è più rischio di gelate o lasciarlo per troppo tempo può portare a conseguenze negative come il soffocamento, la proliferazione di muffe o patogeni e persino gravi stress fisiologici.

Qual è il rischio di soffocamento?

Il soffocamento delle piante si verifica quando il tessuto non tessuto viene utilizzato in modo scorretto, coprendo la chioma con troppa intensità, stringendo e bloccando il passaggio dell’aria, oppure dimenticando di rimuovere la protezione una volta terminato il periodo invernale. In tali circostanze, la circolazione dell’aria attorno alle foglie e ai fusti viene interrotta, l’umidità rimane intrappolata e si crea un ambiente favorevole allo sviluppo di muffe e malattie fungine. Questo microclima stagnante porta l’apparato vegetativo a perdere vitalità: le foglie ingialliscono rapidamente, la pianta appare appassita e possono comparire macchie nere o marcescenze sul fogliame. In presenza di condensa, aggravata da pioggia o sbalzi termici, l’umidità non evapora correttamente e i danni alle foglie e ai germogli si moltiplicano, mettendo a rischio l’intera pianta.

Un errore frequente è quello di coprire le piante senza considerare la stagione di crescita. Con il ritorno del caldo, la necessità di protezione si riduce e la copertura diventa dannosa: ostacola la fotosintesi, lo sviluppo normale della pianta e può condurre a necrosi completa se il tessuto non viene rimosso tempestivamente.

Quando si deve togliere il tessuto non tessuto?

Il periodo di protezione delle piante deve essere valutato con attenzione. Il tessuto non tessuto svolge una funzione importante contro il gelo e le variazioni improvvise di temperatura, ma il suo impiego dev’essere temporaneo. La copertura va tolta non appena termina il periodo freddo e inizia la fase di ripresa vegetativa, cioè quando le piante ricominciano a crescere, produrre nuove foglie e fiori.

Lasciare la copertura troppo a lungo facilita il ristagno di calore e vapore acqueo, favorendo la nascita di parassiti, muffe e patogeni che compromettono la qualità della fioritura e la crescita vegetativa. Per evitare questi problemi è essenziale:

  • rimuovere il tessuto nelle ore centrali della giornata in caso di clima mite
  • verificare sempre la presenza di umidità attorno a fusto e radici
  • arieggiare bene, soprattutto nelle giornate soleggiate
  • non coprire la pianta durante la stagione calda o dopo le gelate
  • Queste accortezze mantengono la pianta sana e vigorosa, evitando il rischio di soffocamento già dalla primavera.

    Errori più comuni nell’utilizzo del tessuto non tessuto

    Coprire eccessivamente

    Uno degli errori più diffusi è coprire interamente la pianta con il tessuto, stringendo e bloccando qualsiasi passaggio d’aria. Anche le radici rischiano marciumi se l’umidità non viene smaltita, soprattutto in caso di pioggia o irrigazione abbondante.

    Lasciare la copertura dopo la ripresa vegetativa

    Il tessuto deve essere rimosso appena ricominciano le attività vegetative: prolungare la copertura provoca un accumulo eccessivo di calore e umidità, favorendo parassiti, patogeni fungini e limitando la fotosintesi. Le piante risultano meno vigorose, con fioriture scarse o assenti.

    Utilizzare materiali inadatti

    I classici teli di plastica, spesso impiegati come sostituti economici, peggiorano la situazione. La plastica non lascia traspirare la pianta, creando un microclima umido e stagnante che aumenta il rischio di soffocamento e marcescenza. Anche il pluriball o le coperture giornaliere devono essere utilizzate solo in caso di necessità prolungata, con la dovuta attenzione all’aerazione.

    Consigli per una copertura corretta

    Il tessuto non tessuto resta un ottimo alleato se usato in modo intelligente. Le principali regole per un’applicazione sicura sono:

  • mai stringere troppo il materiale sulla chioma: deve restare morbido, consentendo il passaggio dell’aria
  • controllare che l’umidità sotto la copertura non sia eccessiva
  • rimuovere tempestivamente il tessuto quando le temperature diventano miti
  • preferire coperture temporanee e flessibili, facilmente rimovibili nei giorni di sole
  • proteggere la base della pianta ma evitare coperture continue su fogliame e fiori
  • Per le piante in vaso basta avvolgerle leggermente e fissare il tessuto senza stringere; per siepi, arbusti e alberi si usa la stessa logica di protezione, lasciando sempre aree di ricambio d’aria, mentre nell’orto il tessuto va steso sopra le coltivazioni solo nei periodi di freddo intenso e tolto non appena il clima lo consente.

    L’uso del tessuto non tessuto è quindi da considerare come una misura di emergenza, ideale contro il gelo, ma assolutamente da evitare nei mesi caldi, durante la crescita vegetativa o quando il rischio di abbassamenti termici è passato. Proteggere le piante significa garantirne lo sviluppo libero, favorendo sempre traspirazione e luminosità.

    Ricapitolando, il periodo in cui non si deve coprire le piante con il tessuto è proprio la primavera inoltrata, l’estate e l’autunno mite. Un’errata applicazione comporta serie complicazioni, mettendo a rischio la salute del giardino o dell’orto. Se si seguono queste semplici regole, il risultato sarà una vegetazione più forte e meno soggetta a malattie, facendo del giardinaggio una pratica sicura e realmente sostenibile.

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